i sei principi del total risk management

I 6 principi fondamentali del TRM

Il framework progettato intorno a 6 principi si sviluppa attraverso la definizione dei processi, la mappatura delle attività, la definizione degli obiettivi e dei metodi di misurazione, come UNICO ed INTEGRATO sistema di gestione.

1. ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI STRATIFICATA

Verrà riverificata la mappatura dei processi in essere. Tale mappatura verrà riesaminata e revisionata in ottica di RISK MANAGEMENT, andando a completarla con gli eventuali processi mai mappati prima. Tutti i processi saranno classificati secondo lo schema del T.R.M, ossia in:

  1. PROCESSI OPERATIVI
  2. PROCESSI STRATEGICI
  3. PROCESSI MANAGERIALI

Tale mappatura verrà incrociata e correlata ai portatori d’interesse per , poi poter fare la vera e propria valutazione dei rischi.

organizzazione per processi stratificata

2. FRAMEWORK INTEGRATO

Grazie al fatto che il T.R.M. è uno dei modelli di RISK MANAGEMENT è in grado di integrare i sistemi di gestione specifici descritti dalle varie norme internazionali ISO, garantendo la loro certificazione:

ISO 31000, ISO 9001; ISO 14001, OHSAS 1800 o ISO 45001, ISO 27001, ISO 50001, ISO 26000, etc.

framework integrato

3. DECISIONI ORIENTATE DAGLI STAKEHOLDERS

Il T.R.M. si basa sulla Teoria degli stakeholder di Milton Friedman. Essi sono i soggetti sui quali vengono indirizzate le analisi rischi dei processi aziendali, mappati all’inizio del lavoro. Ad essi sono correlati gli obiettivi e, quindi, per essi, viene redatta la NUOVA POLITICA dell’Organizzazione.

decisioni orientate dagli stakeholders

4. DECISIONI BASATE SUL CONTESTO, IL BUSINESS E I RISCHI

Ogni Modello deve fornire dati ed informazioni per il suo miglioramento. Tali dati, una volta trasformati in informazioni, guidano le decisioni del management per il benessere e la soddisfazione delle parti interessate, quidni, per il perseguiemnnto della POLITICA.

Le decisioni da prendere devono assolutamente considerare:

  1. Il CONTESTO (come richiesto da ISO 31000 e dalle nuove versioni 2015)
  2. IL BUSINESS dell’organizzazione
  3. I RISCHI (correlati tra processi/attività e stakeholders)
decisioni basate suk contesto, business e rischi

5. COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE NELLA CONSAPEVOLEZZA

Uno dei passi fondamentali di un modello stabile di miglioramento, come anticipato nel paragrafo “Principi base” è ottenere il coinvolgimento degli individui che operano nell’organizzazione. Per ottenere questo coinvolgimento occorre garantire il loro interessamento allo sviluppo del modello. Accrescere in loro la consapevolezza delle proprie attività, conoscendo bene i pericoli e le minacce che, nel fare o non fare, possano impedire il raggiungimento di determinati obiettivi è fondamentale.

Come il nostro motto cita: “il rischio più grande ? Non conoscere il rischio che si corre !”, l’aver coscienza dei rischi, correlati alle proprie attività, costituisce un’ottima base di partenza per un buon modello di Risk Management.

La formazione è fondamentale, il lavorare in Team è fondamentale. Il T.R.M. ripropone, un modello organizzativo già inserito nelle tecniche di T.P.M. (Total Product Management), applicate negli anni passati in varie organizzazione.

La gerarchia, sempre confermata consente una doppia definizione di dipendenza:

  1. Il vertice aziendale, dipende dalla base per la conoscenza, i dati e le informazioni sulle quali basare le decisioni;
  2. la base, dipende dal vertice, per la visione esaustiva dell’organizzazione, per le decisioni, e, quindi, gli obiettivi da raggiungere per il benessere comune.
coinvolgimento-e-consapevolezza

6. MIGLIORAMENTO CONTINUO BASATO SUI DATI E SULLE INFORMAZIONI

Come tutti i modelli, il T.R.M punta al miglioramento continuo delle prestazioni di un’organizzazione. È un modello costruito sul PDCA di Deming, e basa il miglioramento stesso solo su dati misurati, confrontabili ed oggettivi. La misurazione e ponderazione stessa dei rischi è già sistema valido per ottenere dati prestazionali oggettivi e misurabili.

miglioramento continuo